Ci si domanda: può il libero professionista che
- utilizza l’immobile promiscuamente
- ha stipulato contratto ad uso abitativo
dedurre dal reddito di lavoro autonomo l’affitto (al 50%)?
È infatti diffusissimo il caso del lavoratore autonomo che stabilisce nella propria residenza la sua sede operativa, amministrativa.
Vediamo insieme cosa recita l’articolo 54 del TUIR:

La norma ci risponde in maniera molto chiara:
L’art. 54, c. 3 del Tuir prevede che l’utilizzo promiscuo dell’immobile per il professionista porti ad una deduzione
forfettaria del 50% del costo, anche se l’effettivo utilizzo per l’attività professionale sia superiore o inferiore a tale soglia.
A forfait quindi viene stabilito il 50% del costo sostenuto per la locazione e non andremo ad indagare su quanta parte della abitazione è dedicata all’attività e quanta parte della stessa sia riconducibile alla sfera privata.
Possiamo quindi fare un esempio:
– totale mq abitazione ad uso promiscuo: 130 mq
– mq utilizzati per l’attività professionale: 30 mq
– mq utilizzati per la sfera privata: 100 mq
– locazione annua: euro 9.600,00 (800,00 x 12/mensilità)
– costo che si porta in deduzione: euro 4.800,00 (il 50% di euro 9.600,00).