Dividendi società estera
PARTECIPAZIONE IN SOCIETA’ NON RESIDENTI
In questo articolo adremo a trattare i dividendi di società estera, tenendo presente la tassazione che avviene per le partecipazioni in società italiane: vedi articolo: https://unicommercialista.it/la-tassazione-dei-dividendi/ (dove si fa introduzione tra le partecipazioni qualificate e non qualificate e dove si riepiloga in una tabella la tassazione).
Dividiamo la trattazione tra partecipazione non qualificata e qualificata.
NON QUALIFICATA
Se il dividendo:
– è transitato da un intermediario residente (banca italiana, ecc.): questo è obbligato ad applicare
la ritenuta a titolo di imposta del 26%
– in caso contrario: il dividendo va dichiarato nel mod. Redditi (quadro RM Sez. V).
esempio
Un socio di Alfa Ltd (società inglese) incassa nel 2016 un dividendo pari ad Euro 10.000:
– su un C/C italiano: La banca italiana tratterrà il 26% di ritenuta (Euro 2.600,00) e quindi netto sul c/c il contribuente vedrà l’accredito di Euro 7.400,00. Nessuna indicazione dovrà essere fatta nel modello Unico.
-su un C/C di londra: il dividendo è assoggettato ad imposta sostitutiva del 26% che il socio verserà grazie all’autoliquidazione come da quadro RM (quindi incasso lordo di euro 10.000 in prima istanza e versamento dell’imposta sostitutiva di euro 2.600,00 in sede di dichiarazione dei redditi
NB: non sarà possibile optare per la tassazione progressiva. I dividendi derivanti da partecipazioni non qualificate, che saranno necessariamente da assoggettare a imposta sostitutiva del 26 per cento.
QUALIFICATA
esempio:
Il socio Rossi della società Alfa Gmbh incassa nel 2016 dividendo da partecipazione qualificata per Euro 10.000 erogato da una società tedesca.
La società tedesca che di certo non rilascia il modello CUPE che utilizziamo noi in Italia ci indica nel suo prospetto i seguenti dati: dividendo di Euro 10.000,00 – ritenuta convenzionale di euro 1.500,00 e netto frontiera quindi di Euro 8.500,00.
La banca italiana quando provvede all’incasso applica ulteriore ritenuta del 26% sul netto frontiera (su euro 8.500,00 quindi). Applica quindi nel nostro esempio una ritenuta di euro 2.210,00 ed accredita al socio Rossi euro 6.290,00.
Il socio Rossi che da euro 10.000 si vede un accredito finale di euro 6.290,00 provvederà, attraverso dichiarazione dei redditi a fare la giusta liquidazione e conguaglio delle imposte.
Nel quadro RL quindi indicherà come soggetto a tassazione euro 4.972,00 (49% di euro 10.000,00 *** utile formatosi post 2007).
Qui verranno anche indicate le ritenute subite di euro 2.210,00.
Passando al quadro CE (crediti d’imposta per redditi prodotti all’estero): Rossi indicherà nuovamente i redditi di euro 4.972,00 e relativa ritenuta subita per la parte imponibile (1.500,00 subiti all’estero per il 49,72% e quindi 746,00).
Con la dichiarazione dei redditi quindi Rossi provvede alla corretta liquidazione delle imposte e quindi un’imponibile di euro 4.972,00 ed il recupero delle due ritenute subite (una estera ed una da parte della banca).
Schematizzando
UTILE / DIVIDENDO ESTERO | 10.000,00 |
TRATTENUTA ESTERA | 1.500,00 |
NETTO FRONTIERA | 8.500,00 |
RITENUTA BANCA 26% | 2.210,00 |
Poi:
quadro RL:
Quadro CE (altri redditi del soggetto 20.000)